Editoriali
Speriamo di non perdere ancora una volta il tram! - 22/01/19
La nostra Associazione nel corso di questi anni ha più volte portato all'attenzione dei propri Soci, delle Istituzioni e della collettività la necessità di adeguare agli standard di livello europeo il sistema trasportistico genovese, di renderlo maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, di adottarlo come strumento per la riqualificazione anche urbanistica di parti della città che soffrono da decenni di degrado, di inserirlo all'interno di una visione di miglioramento complessivo della qualità della vita di tutti i cittadini.
E lo ha fatto mettendo in luce le potenzialità della ferrovia e della metropolitana - che devono consolidare il loro ruolo di elemento principale della mobilità urbana e che devono sostituire, per quanto possibile, il trasporto su gomma lungo la costa da Voltri a Nervi ed in Val Polcevera - e, allo stesso tempo, mettendo in luce la necessità di rafforzare veramente il trasporto pubblico sulle altre direttrici di forza che rimangono escluse da queste due infrastrutture. In quest'ottica abbiamo promosso il Convegno "Un tram per la Val Bisagno, le ragioni di un sì", abbiamo partecipato al successivo Dibattito Pubblico sul Trasporto pubblico in Val Bisagno, abbiamo infine seguito da vicino l'evoluzione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, nel quale abbiamo trovato i presupposti per avviare un processo virtuoso di miglioramento del trasporto pubblico e, di conseguenza, di tutta la mobilità nell'area metropolitana. Recentemente però abbiamo potuto ascoltare le parole dell'Assessore che ci hanno alquanto destabilizzato: "non abbiamo ancora scelto la tecnologia".
Ma come? Dopo anni che se ne parla, dopo anni che si aspettano le occasioni per chiedere finanziamenti, proprio in questo momento in cui si profilava all'orizzonte un piano di lungo periodo per garantire la sostenibilità della mobilità cittadina, proprio in questo momento in cui l'emergenza Morandi ha chiaramente messo in evidenza il fatto che la "cura del ferro" è più che mai importante per la nostra città, l'Amministrazione Comunale chiede un finanziamento senza indicare quale tecnologia utilizzare?
Purtroppo gli sbagli compiuti nelle fasi di progettazione, costruzione ed anche esercizio di metropolitana e filobus ci hanno dimostrato che non si può continuare a procedere a vista, per successivi tentativi nella speranza di non dar fastidio ad uno o all'altro interesse di bottega, ma occorre definire dettagliatamente un progetto di rete tranviaria, che tenga conto di tutte le interferenze con il traffico stradale e con i sottoservizi, sia in fase di cantiere sia in fase di esercizio, delle priorità e delle tempistiche necessarie per portarlo a compimento, della possibilità di richiedere finanziamenti pubblici ma anche di prevedere la partecipazione di capitali privati, facendo in modo che il connubio tra tutti gli attori sia garanzia di rispetto delle tempistiche e dei costi di realizzazione.
Speriamo che l'Amministrazione possa cambiare rapidamente la rotta, speriamo di non perdere la possibilità di avere un sistema di trasporti di cui la Superba possa essere orgogliosa, speriamo di non perdere ancora una volta il tram!
prec. | succ.
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