Ferrovia urbana-suburbana
Storia
La prima linea ferroviaria che afferisce alla città di Genova è quella che oggi viene chiamata la Lenta dei
Giovi, ovvero la Genova-Arquata Scrivia. Viene aperta il 18 dicembre del 1853 e la stazione capolinea
in città è Genova Piazza Principe. L’inaugurazione avviene il 20 dicembre 1854 alla presenza del Re di
Sardegna, Vittorio Emanuele II. La ferrovia, oltre che un importante collegamento passeggeri con la
capitale del Regno (Torino) ebbe una funzione molto rilevante per il traffico portuale: vennero attivati i
fondamentali allacciamenti con il Porto, tra cui quello tra Genova Piazza Principe e Genova Piazza
Caricamento, quasi totalmente in sede stradale a raso, sull’odierna Via Gramsci. Nel 1856 si aprì il primo
tronco della litoranea di Ponente in diramazione dalla stazione di San Pier d’Arena – allora Comune
autonomo fino alla cittadina di Voltri, senza ulteriori prosecuzioni verso Ponente. Bisogna aspettare altri
dieci anni e sarà dunque il 1868 per vedere l’apertura del tronco di Levante, con la costruzione della
stazione capolinea di Brignole e un collegamento fino a Chiavari.
Da notare che le due stazioni cittadine, ovvero le uniche comprese nel Comune di Genova, mancavano di
qualunque collegamento tra loro, erano stazioni capolinea, secondo una concezione assai in voga allora
(basti pensare agli esempi di Parigi o di Londra). Ma questo “isolamento” durò poco, perché già nel 1872
le due stazioni vengono collegate e Principe viene totalmente rivoluzionata, diventando stazione
passante.
Ma è verso fine secolo che il nodo ferroviario di Genova assume dimensioni imponenti e una
configurazione che sostanzialmente rimarrà pressoché inalterata fino ad oggi.
Nel 1889 viene aperta la linea Succursale dei Giovi, ovvero una nuova linea che consente un nuovo
collegamento verso Nord per fare fronte all’aumento della domanda di trasporto merci da e per il porto di
Genova. La linea viaggia parallela e poco discosta dalla linea originaria, ma è più veloce perché,
sfruttando opere d’arte notevoli (gallerie e ponti) presenta minori problemi di pendenze e dunque di
trazione. Il tronco di Succursale attivato è quello da Ronco Scrivia al Quadrivio Torbella (Rivarolo) dove si
congiunge alla lenta; poco tempo dopo viene realizzato anche l’ulteriore lotto da Ronco ad Arquata, dove
si biforcano la linea per Milano via Tortona e quella per Torino via Alessandria.
Ma passano solo due anni (è il 1894) quando viene attivato un nuovo collegamento per il Piemonte
ovvero la Genova-Ovada attraverso il Passo del Turchino. In città il tracciato si innesta sulle linee
esistenti a nord della stazione di Sampierdarena.
Il 1905 è un anno importante per le ferrovie in quanto avviene la nazionalizzazione e le linee genovesi
passano dalla gestione della RM (Rete Mediterranea) alla neonata Azienda Ferrovie dello Stato (FS).
Nel frattempo sono state costruite numerose stazioni nell’ambito del nodo genovese, corrispondenti ai
piccoli e grandi Comuni che ancora sono amministrativamente autonomi dal capoluogo.
Negli anni successivi si assiste all’avvio di una serie di piccole ristrutturazioni (soppressioni e nuove
aperture) nell’ambito delle linee merci, soprattutto nella zona del Campasso e dei bacini.
Un primo duro colpo all’importanza della ferrovia e al suo lento, progressivo decadere come mezzo di
trasporto merci e passeggeri avviene nel 1936, con l’apertura della prima autostrada italiana,
l’Autocamionale dei Giovi; il traffico merci su gomma era, beninteso, molto lontano da quello dei giorni
nostri, ma ciononostante un sasso era stato gettato e le conseguenze le paghiamo oggi.
E infatti, il secondo dopoguerra è caratterizzato da una serie numerosa di soppressioni di linee merci a
servizio del porto, alcune in conseguenza delle distruzioni belliche (chiusura di entrambe le gallerie delle
Grazie nel 1947). L’unica nota positiva risale al 1962 quando viene aperta la galleria di Granarolo che
permette ai treni transitanti sulla Succursale di evitare il nodo di Sampierdarena, creando dunque un
itinerario Genova-Torino (Genova-Milano) completamente alternativo tra Lenta e Succursale.
L’ultima grande modificazione è vicina ai nostri giorni, ovvero risale al 1992. Viene attivata la nuova linea
di servizio urbano da Genova Brignole alla nuova fermata di Genova Principe Sotterranea, realizzando un
quadruplicamento effettivo tra Genova Sampierdarena e Genova Brignole.
Quest’opera permette un vero salto di qualità nell’offerta di servizio urbano per il nodo di Genova, con
l’introduzione di una sorta di orario cadenzato, almeno sulla litoranea, con una media di un treno
ogni 15’nelle ore di punta nei giorni feriali.
Nel 1997 viene aperta, dopo 10 anni di lavori, la bretella Voltri-Borzoli, opera che permette di collegare il
neonato porto contenitori di Voltri con la linea Genova-Ovada per creare un itinerario alternativo ad un
traffico merci (container) in espansione. La bretella è per il primo tratto in viadotto sopraelevato e
all’altezza del Castelluccio di Pegli entra nella galleria, da cui attraverso un elicoidale esce subito dopo
Genova Borzoli.
La linea è stata tuttavia utilizzata solo nei primi anni e in rare occasioni, in quanto si è prima dovuto
mettere a norma per il transito di carri ad alta capacità tutte le numerose gallerie della Genova-Ovada.
Nel 2005 vengono invece inaugurate le fermate di S. Biagio-S. Quirico sulla linea Genova-Arquata (lenta)
e Via di Francia, all’altezza del WTC di S. Benigno sulla litoranea.
Sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione del Nodo di Genova; per il dettaglio si veda la
pagina Sviluppi.