Editoriali
Nuova strada a mare del Ponente: grandi prospettive e problemi di gioventù - 13/02/15
Anche se non riguarda strettamente il tema del TPL, non possiamo che salutare con favore l’apertura della nuova strada a mare di collegamento tra Piazza Savio (Cornigliano) e Lungomare Canepa. Infatti, la nuova arteria, completata in questi giorni ed appena inaugurata permette di convogliare tutto il traffico a lunga percorrenza sulla direttrice centro-Ponente al di fuori dei centri abitati di Sampierdarena e Cornigliano con un duplice importante beneficio. Da una parte si rende assai più veloce il transito dei veicoli privati da e verso il Centro, dall’altra si consente di velocizzare il tragitto dei mezzi pubblici attraverso Cornigliano e Sampierdarena, migliorando notevolmente la qualità della vita (e dell’aria) delle due predette delegazioni.
Fin qui la teoria.
Dal punto di vista pratico, invece, non si può certamente sorvolare sulle obiettive difficoltà che si evidenziano al momento attuale per effetto del nuovo assetto. In primo luogo, va detto che forse non molti utenti sono informati dell’esistenza della nuova strada, con la conseguenza che la maggior parte continua a percorrere la vecchia viabilità. Tuttavia, risulta assai critica la gestione dei punti di interconnessione soprattutto a ponente (Piazza Savio a Cornigliano), dove è stato creato un semaforo alla confluenza di importanti flussi di traffico provenienti sia dall’Aurelia sia dallo svincolo autostradale. Il risultato sono notevoli ingorghi che si auspica vengano mitigati al più presto con una migliore tempistica dei semafori. Altri punti dolenti sono l’interconnessione su Lungomare Canepa, all’altezza della rotonda e il collegamento, assai angusto, con l’area commerciale di Fiumara.
La nuova stada a mare intitolata a Guido Rossa (fonte: Repubblica di Genova Online)
A questo punto, particolarmente importanti e urgenti risulteranno le ulteriori opere “accessorie” alla nuova “tangenziale” che potranno davvero velocizzare i percorsi nell’area di Ponente e Valpolcevera. Si tratta del riassetto e l’allargamento di Lungomare Canepa, del collegamento con l’uscita autostradale di Genova Aeroporto, e del collegamento con la strada lungo Polcevera (soprattutto per il traffico pesante verso i poli logistici di Campi).
Tuttavia, il nuovo assetto potrebbe fornire interessanti prospettive anche per quanto riguarda il trasporto pubblico.
Cominciando dalla questione della stazione di Cornigliano, va detto che al momento attuale, ancor più con la nuova strada la cui interconnessione con la viabilità ordinaria sorge proprio in quel punto, la stazione è diventata assai poco fruibile per i residenti della delegazione. E’ auspicabile che avvenga al più presto lo spostamento della fermata in Via S Giovanni d’Acri (collocazione molto più appetibile per i corniglianesi), soluzione che è stata prospettata da RFI in passato, ma di cui non si è più parlato e dall’altra il completamento del collegamento della nuova strada con l’uscita A10 e il collegamento con l’Aeroporto, opera già progettata e finanziata e per la quale dovranno al più presto partire i lavori. In proposito si vedano i progetti sul sito (cliccare QUI) della Società per Cornigliano spa.
Dall’altra, la drastica riduzione del traffico privato (almeno i flussi a lunga percorrenza) su Sampierdarena e Cornigliano potrebbe portare ad un utilizzo di quelle vie per potenziare le corse del mezzo su gomma, creando delle vere e proprie corsie preferenziali (magari a centro strada come in Corso Europa) o, addirittura, all'estensione del filobus o all'introduzione di sistemi più performanti che potrebbero giungere addirittura fino a Sestri Ponente.
Visioni avveniristiche e futuristiche? In realtà, si tratterebbe di opere molto pragmatiche e dal costo alquanto limitato (peraltro attingendo da fondi comunitari per aree industriali dismesse, gestiti dalla Società per Cornigliano s.p.a.) che porterebbero rilevanti benefici alla mobilità urbana e all’ambiente di una delegazione per anni devastata dalle emissioni delle fabbriche e del traffico. Prospettive che, tuttavia, necessiterebbero di una visione complessiva da parte delle istituzioni e di una lungimiranza che, ad oggi, appaiono delle assolute utopie.
Archivio editoriali 2006-2014 (PDF) | succ.
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